Casa di Langa *****L SPA Cerretto Langhe (Cn) Chef Manuel Bouchard

Posted by on 19 Dicembre 2021

Fàula Ristorante Fàula, che in dialetto piemontese significa “favola”, è un omaggio all’antica tradizione delle Langhe che vedeva famiglie e amici trascorrere del tempo riuniti dopo una dura giornata di lavoro. In perfetta continuità con il resort, ma con un’anima indipendente, ecco il ristorante situato all’interno di Casa di Langa, ma con accesso anche agli

Fàula Ristorante

Fàula, che in dialetto piemontese significa “favola”, è un omaggio all’antica tradizione delle Langhe che vedeva famiglie e amici trascorrere del tempo riuniti dopo una dura giornata di lavoro.
In perfetta continuità con il resort, ma con un’anima indipendente, ecco il ristorante situato all’interno di Casa di Langa, ma con accesso anche agli esterni. La luminosissima sala si affaccia
sulla terrazza da cui si gode il panorama delle colline langarole, con lo sfondo delle Alpi. Al suo interno design e materiali naturali disegnano l’ambiente che ospita circa 45 persone a pranzo e 25
a cena. Il Piemonte domina coi suoi materiali naturali nel dare calore e senso di appartenenza alla sala: dalle valli occitane arriva la pregiata pietra di Luserna per i pavimenti, a creare un rimando
alle pavimentazioni dei centri storici dei borghi langaroli, e a dare continuità con l’ambiente esterno; falegnami veneti invece si sono occupati di dare forma al legno dei tavoli, mentre le sedie
sono di Carl Hans con seduta in corda intrecciata, le panadore sono di un’azienda che lavora legno proveniente da deforestazione controllata. Si capisce quindi quanto sia importante non solo
l’aspetto estetico di ceti materiali, ma anche etico, frutto di una sostenibilità che è un vero cardine di tutta l’azienda, molto attenta all’impatto ambientale, dallo sfruttamento dell’energia che deriva da pannelli fotovoltaici, fino al dettaglio di design ornamentale e funzionale. Le opere d’arte appese alle pareti invece sono parte di una collezione provata di famiglia e mutano periodicamente a dare
nuove sensazioni alla sala.
Il bancone di pietra che separa la sala dalla cucina a vista cangia seconda del momento del giorno, facendosi ripiano per il buffet della colazione, e a pranzo e a cena ospita i taglieri dei pani
preparati in casa, e della grande campana in vetro del burro di Brussino di alpeggio, modellato e pressato in casa. È un ulteriore elemento volto al senso di accoglienza e condivisione con gli
ospiti, attraverso gesti semplici e antichi che si vogliono perpetuare pur al di fuori del contesto domestico, ma con lo stesso calore.

Adiacente al ristorante c’è l’ampia cantina con un tavolo centrale che può accogliere gli ospiti su appuntamento per degustazioni guidate, e in cui albergano circa 800 etichette, di cui oltre la metà
sono espressione del territorio langarolo, in particolare Barolo e Barbaresco – tra cui rare bottiglie delle cantine sorelle, Vietti ed Enrico Serafino – oltre a una buona selezione di bollicine che
spaziano dai più celebrati champagne alla nuova compagine dell’Alta Langa.

Lo chef e la cucina

Piemontese doc, a discapito del nome francese, non ancora trentenne, Manuel conosce molto bene le Langhe, le ha girate in
lungo e in largo prima di fissare il suo approdo a Barbaresco insieme alla compagna Monica che cura la sala e la cantina. “Dopo l’alberghiero, pur non essendo mai andato a lavorare all’estero, ho compiuto molte esperienze proprio per non essere condizionato da un metodo di cucina in particolare”. Tra le tappe più significative,
Villa Crespi da Antonino Cannavacciuolo e il Piccolo Lago da Marco Sacco, da cui ha ricevuto rigore e disciplina. “Ho persino fatto uno stage da un macellaio di Pinerolo, per poter studiare e approfondire il tema delle carni, la macellazione, il taglio, le frollature”.
Dopo vari anni di gestione del ristorante Antinè, in centro a Barbaresco, di cui oggi si occupa la compagna dietro la sua supervisione del menu, chef Bouchard approda a Casa di Langa con
rinnovata verve, a tenere le fila di tutto il comparto ristorativo, dalla colazione al pranzo e alla cena.

La sua cucina è la summa del suo percorso, unita al forte legame con la terra piemontese, nel tentativo di coniugare le tecniche della cucina contemporanea e la tradizione del passato facendola rivivere attraverso i suoi grandi protagonisti. Basandosi sui piatti legati al territorio, il processo mentale è breve, si muove istintivamente sapendo già dove arrivare, mirando all’estetica e alla leggerezza. Un cuoco in continuo movimento, che oggi giunge al Fàula con una visione larga e profonda, raffinata e mirata all’esaltazione del gusto, con una visione sul proprio territorio che si contamina volentieri di ingredienti più internazionali, a creare una cucina di carattere, personale, dai sapori netti e dal gusto pieno. L’obiettivo dello chef è quello di portare in tavola il racconto di
una terra che va oltre le certezze consolidate dei sapori di Langa, e che esplora altre aree, le vecchie usanze occitane e le grandi vallate del nord, oltre all’approfondimento di questa parte di terra ancora nascosta eppure provvida di gusto.
Durante i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, il pranzo è più informale, sia per il servizio che per il menu più snello alla carta, centrata sul territorio e la tradizione langarola, dai salumi alle paste
fresche, sia tajarin che plin, con utilizzo di materie prime di alta qualità, le stesse che vengono poi elaborate per il menu della cena.
L’orto adiacente al ristorante, che fa bella mostra di sé, è uno dei progetti a cui Manuel particolarmente, e di cui si prende cura insieme al giovane gardener Luigi, un agronomo che coadiuva lo chef nella ricerca su sementi e piante che meglio rispondono alle idee della cucina, oltre al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema locale.

La sala

A mantenere saldo il legame tra la cucina e gli ospiti ci pensa Danilo Bernardi, maître di sala che nonostante la giovane età, vanta
esperienze di altissimo livello in importanti strutture, quali Piazza Duomo, dove ha lavorato per 6 anni, e due anni a Venezia, prima al Glam e poi al Belmond Cipriani, oltre alla Val d’Aosta al Mont Blanc a La Salle. La sua idea è che in questa realtà di campagna
langarola, elevata su un livello di accoglienza alta e di charme, si debba respirare un’atmosfera di relax e divertimento in mezzo
alla natura. Lo spazio bar è un momento importante e curato – ve ne sono due nella struttura, uno nella lounge di fronte alla
reception, l’altro di fianco al ristorante – e Danilo lo cura coordinando i suoi ragazzi, insieme a sommelier e barman.

Il momento dell’aperitivo è valorizzato con una drinklist che ripercorre con la memoria il concetto di merenda sinoira piemontese, quel momento di pausa dal lavoro specie in vigna in cui si faceva uno spuntino, oppure omaggiando il vermouth, principe dell’aperitivo cittadino. Ma c’è spazio anche per aperitivo e drink analcolici, con cocktail studiati ad hoc e centrifughe fresche. Tra sala e bar Danilo orchestra circa 11 ragazzi, con lo scopo di donare il massimo dell’esperienza di benessere senza essere troppo formali o invasivi, ma sempre al fianco degli ospiti, con la cura attenta e premurosa dei dettagli.

La cantina del ristorante è aperta anche per degustazioni in ogni momento del giorno su prenotazione, e contiene circa 800 referenze,
che spaziano dalle bollicine più importanti ai produttori italiani che meglio sposano il carattere della cucina di chef Bouchard.
Naturalmente importante è il focus sulle Langhe, con un ampio excursus sui produttori storici – tra cui Vietti e Serafino, partner di
Casa di Langa – con belle verticali di barolo e barbaresco, a dare una mappatura approfondita di questa prestigiosa terra.

Ristorante Fàula

Pranzo
12:30 – 14:30

Cena
19:30 – 21:30

Chiuso il mercoledì tutto il giorno e il giovedì a pranzo

Il contesto

Tra le colline langarole, da cui nei giorni particolarmente limpidi si può godere anche dello skyline alpino, con il Monviso che giganteggia immoto, ha da pochi mesi aperto un nuovo resort, un luogo immerso nella natura, tra i noccioleti e i vigneti di Cerreto Langhe. Qui tutto parla la lingua locale, a partire dall’architettura che ricorda le antiche fattorie piemontesi, con mattoni e mandolati tipici dell’architettura rurale coi loro trafori di cotto, i cortili che si affacciano sui pendii coltivati in filari ordinati, e anche nei materiali, pietra e legno in primis.

La struttura a blocco unico, è circondata da 42 ettari di terreno, di cui gran parte boschivi, ideali per escursioni e passeggiate, ed è il sogno concretizzato del suo proprietario, l’imprenditore
statunitense Kyle Krause, che in Italia è già noto per aver acquisito le aziende vinicole Vietti e Serafino, e la squadra di calcio del Parma.
L’intero progetto architettonico ha creato una struttura in cui il lusso è sinonimo di design ricettivo autentico, inserito nel contesto
paesaggistico delle Langhe, nel rispetto del territorio e della sostenibilità.  Il fil rouge dell’intero intervento è il rispetto del territorio, che può essere seguito attraverso una lettura trasversale a
tutte le scale del progetto, da quella paesaggistica fino alla cura dei singoli complementi e accessori, selezionati ad hoc. Dal punto di vista architettonico, il nuovo corpo di fabbrica si inserisce su un pendio collinare e si articola in tre ali principali con forma a C, attorno a un cortile centrale, concepito come un giardino digradante verso valle, con una serie di ampie terrazze.

I portici, i ballatoi esterni, protetti da filtri in mattoni, i tetti in coppi di laterizio, richiamano la tradizione delle architetture rurali e
vernacolari locali, interpretata attraverso un approccio contemporaneo. Il concept cromomaterico riveste grande importanza nel progetto e parte da uno studio delle cromie
prevalenti nell’Alta Langa, nel paesaggio attraverso le stagioni, nelle architetture tradizionali locali, nei materiali presenti nella
zona.

Laterizi, pietre, intonaci, pavimenti e tessuti sono stati scelti per declinare i colori organici delle terre, dei manti arborei e dei contrappunti cromatici del foliage prima e dopo la vendemmia. Tutto rimanda alla natura e all’architettura vernacolare: i materiali, le tattilità ruvide e imperfette delle superfici, la forte dominante dell’elemento verde vivo e mutevole in cui il complesso ricettivo è
immerso e compenetrato fino al suo interno. E infine, la grande corte centrale che incornicia il panorama, nato in stretto dialogo con il paesaggio circostante, anch’esso sapientemente forgiato
dall’uomo. Dal punto di vista cromatico, mentre negli esterni domina il timbro rosso dei muri, dei coppi tradizionali dei tetti a falda, delle trame permeabili delle mandorlate in mattoni; negli interni, la pietra, gli intonaci naturali e materici, il legno di rovere e le travi delle capriate a vista, contribuiscono a restituire un’atmosfera calda e accogliente, sia nelle stanze private come nelle
aree comuni a disposizione degli ospiti.

Le 39 camere, ognuna con una terrazza privata che si affaccia sulle colline, sono arredate con gusto italiano e all’insegna dei toni della campagna semplice ma raffinata, con arredamento e dettagli di design in rovere, terracotta, pietra, pelle e vetro.
La graziosa Spa ecologica Lelòse utilizza tecniche e ingredienti naturali, in armonia con pratiche sostenibili, per offrire un’esperienza rigenerante, con una piscina idromassaggio e una sauna, oltre a docce emozionali e cabine per trattamenti. La bellissima piscina a sfioro posizionata nel giardino offre la possibilità di rilassarsi ammirando il panorama, e all’interno l’offerta di benessere si completa con una palestra per il fitness. Infine, la struttura dispone anche di spazi ad hoc per degustazioni di vino e corsi di cucina tradizionale piemontese.

 

T. (+39) 0173 520 520
INFO@CASADILANGA.COM
Località Talloria, 1
12050 Cerretto Langhe (CN) – Italy

Fàula Ristorante è aperto tutti i giorni per gli ospiti di Casa di Langa

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